virgoleacolazione - Tumblr blog

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"Come se aspettasi l'esplosione e, invece di ripararmi, restassi con il fiato sospeso e l'adrenalina a mille, proprio come i cacciatori di tempeste."

cit. Ogni volta che ci siamo detti addio

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Di notte si sogna e di giorno si combatte. Tentare l'assurdo, guardare dove tutti hanno già guardato e vedere quello che nessuno ha visto. Chi si accontenta, muore.

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Ci ho messo tempo per capire che invece di sentirmi in difetto, è importante sentirmi grata per ogni battuta d'arresto che ho subito in questa vita e per ogni lezione che ho appreso lungo la strada. Grata per ogni persona che ho incontrato e per ciò che sono stata in grado di imparare su me stessa innamorandomi e disinnamorandomi. “Permettermi” di essere orgogliosa della mia forza e di come sono stata capace di rimettere insieme i pezzi del mio cuore spezzato. Perché non dovremmo dirlo? Perché dovremmo promulgare la modestia? Siamo forti, e possiamo essere comunque umili nel dire che di fronte a qualsiasi dolore abbiamo tutto ciò che ci occorre per guarire di nuovo. Sono orgogliosa di aver imparato a riconoscere e a lasciar andare le situazioni che non mi aiutano a crescere. Tutto ciò che abbiamo passato ci ha reso le persone che siamo ora. Se ci guardassimo allo specchio, se oltrepassassimo la carne, le taglie, i pregiudizi, vedremmo solo guerrierə di un tempo asincrono, che lottano in spazi e luoghi condivisi. 🌿 (Post lungo, lo so, sarà la luna in Aquario) 🌝

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Tana per me.

di quando ho deciso di farmi avanti.

Pensavo alle infinite volte, in cui ho permesso a me stessa di scendere a patti. A tutte le mie idee buone, gli slanci di creatività, i moti di interessi e passioni. A volte li lasciavo andare, a volte li vendevo al migliore offerente per dargli una vita migliore, a volte li snaturavo - pur di tenerli ancora un po' con me.

Portiamo avanti quello che è concesso. Da chi?

Accettiamo quello che è accettabile. Per chi?

Dopo quattro anni di stesura, dopo giorni in cui avrei voluto eliminarne ogni traccia, momenti in cui mi vergognavo di me stessa, mi davo della puerile, della sciocca, e casi in cui mi dicevo di sì, dai, continua... ho quasi finito di scrivere il mio primo romance.

Imperfetto. Perchè so che è imperfetto. E allora, per non cadere nel limbo infinito del cancello - riscrivo - elimino - aggiungo, decido di pubblicarlo e basta. Sotto un altro nome. Sotto mentite spoglie.

Nessuno sa che sto scrivendo un libro, se non due o tre persone a me vicine. Non i miei parenti, non i miei genitori, a cui mento dicendo che sto studiando, e no, non sia mai che io stia scrivendo.

Avevo deciso di vendere il frutto del mio compagno di una vita, il mio frutto. Per non essere ferita, per paura di non riuscire a difenderlo come meriterebbe. Non ho paura dei commenti, delle critiche, delle review. Ho paura che confermi quello che mi hanno sempre detto i miei genitori. Che sono brava a scrivere, sì. Bravissima a comporre un biglietto di auguri.

Ma non posso essere una ghostwriter. Non posso usare uno pseudonimo. Non so ancora chi sono, ma so che amo scrivere e che scrivere è stata e forse sempre sarà la mia salvezza. Non può appartenere ad un altro nome, che non sia il mio.

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reminder: puoi essere sia un work in progress che un capolavoro nello stesso momento.

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È proprio la possibilità di realizzare un sogno che rende la vita interessante.

- Paulo Coelho

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vademecum su come amarsi intensamente, con devozione e cura.

parte #1 esprimi - vomita tutte le tue emozioni su carta, su tela, su note.

Io l'avevo dimenticato quanto fosse curativo. Scrivere, scegliere le parole, rileggere, le dita che si muovono, le mani che si affaticano. È catartico, ci vuole tempo ed è giusto così, attimi lunghi da dedicare a te stessə, ai tuoi pensieri, al tuo sangue che scorre, al tuo flusso creativo o distruttivo. È il mio elemento. Forse perchè è silenzioso e discreto, due caratteristiche a cui ho sempre dovuto protendere, per sopravvivere alla mia famiglia. Quindi ho sempre scritto, anche quando i termini facevano male, le definizioni tremavano, e le etichette che mi urlava mia madre sembravano precetti e dogmi inscalfibili, soprattutto se stese in righe. Scrivere è stato antidoto e cura per tanto tempo, salasso di lacrime e lugubre presagio. Mi ha salvato, e continua a farlo. L'arte – l'espressione artistica, ci sottrae alla morte, ci mette in salvo dalla pazzia un attimo prima di perdercisi dentro, ci strappa al pericolo di abbandonarsi nei recessi più bui dell'esistenza umana. Anche quella volta in cui sembrava tutto perduto, o tutto già scritto.

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31 Gennaio, 2022

Se esistesse un corso per imparare ad amarmi, lo frequenterei. Una laurea triennale, ma anche una magistrale a ciclo unico. Nella vita, chi dovrebbe insegnartelo, di solito è in ferie e manda il supplente. Gli altri sembrano dirti di omologarti, per piacere, compiacere, evitare il disagio altrui. I genitori? Loro promettono accettazione e felicità. Ma non la tua. La loro. Non importa come: vestiti consoni, sorrisi appropriati, inchini opportuni.

Nel tuo anno riverso, che tu possa sentirti liberə di esprimere la tua persona, i tuoi difetti, le tue pazzie, le tue paure, la tua umanità.

Domani compio gli anni, e non voglio consumare un altro minuto della mia vita senza ascoltare il mio cuore, senza vivere per me stessa, unicamente come me stessa. Mi voglio impegnare per regalarmi una vita piena di amore, gratitudine e connessioni autentiche.

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É okay (e meraviglioso) avere giorni buoni, così come lo è (anche se meno entusiasmante) avere giorni cattivi.

Però voglio che tu sappia che sei esattamente dove dovresti essere, dov’eri destinatə ad essere. È sempre più buio prima dell’alba, quindi conta le stelle e preparati al sole.

E non dimenticare di essere molto gentile con te stessə. Vai piano, va’ al tuo passo, e amati profondamente.

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è domenica, ma mi piace pensare siano i miei blocchi di partenza. Controllo la mia motivazione (c’è, ed è tanta); la mia paura (c’è, ma equivale al mio coraggio); la mia disciplina (c’è ed è pronta a dimostrarmi che, questa volta, ce la faremo).

La mia challenge, di 10 settimane, consisterà in:

1. Mangiare sano, limitando la fame nervosa

2. Allenarsi 5 volte a settimana, ma essere attiva tutti i giorni

3. Chiudere le storie in sospeso, senza aprire nulla di nuovo. Mi spiego: ho libri che devo finire da circa 2 anni, progetti da concludere, cose che ho procrastinato all’inverosimile. Voglio mettere ordine.

4. Guardare la vita con occhi diversi. Curiosi, eccitati, sorpresi. Essere una donna che corre con i lupi.

5. Scrivere, scrivere, scrivere.

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Mi piace pensare che non ho fallito, che non ho perso tempo. Che gli anni non sono semplicemente trascorsi, scivolati tra le dita, senza che rimanesse nulla. Se non insoddisfazione, certo. L’insoddisfazione è vischiosa, e non ti lascia. Ammanta di grigio i tuoi passi e i tuoi sguardi, fin quando sporca anche le cose più semplici e belle. Tra qualche giorno sarà il mio compleanno, e mi ritrovo qui, dopo anni. O t t o anni, Santo Iddio! Che diavolo ho combinato, non ve lo saprei proprio dire. E a volte credo che la mia vita sarà proprio così. Un attimo, un baleno e sono in una casa di riposo a chiedermi che cazzo ho fatto, se quei chili alla fine li ho persi, se ho avuto il coraggio di mandare a fanculo le persone che mi avevano ferito, se ho lottato per me stessa e scavato per trovare il mio vero io. Ho paura, ho paura di chiudere gli occhi e trovarmi lì, con le mani rugose e ricordi insignificanti e sbiaditi, che neanche vale la pena di ripescare. Quindi sono qui, ancora una volta, con un manifesto: questo sarà il mio anno riverso. Costi quel che costi stravolgerò la mia vita e darò l’anima per raggiungere i miei obiettivi. Questa volta, non mollo, lo giuro. Ogni cambiamento, ogni passo, sarà aggiornato in questo blog - se volete condividere qualsiasi vostro cambiamento per il 2022, usate come hashtag #ilmioannoriverso - piccoli passi, grandi traguardi ✨

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Continua il tuo viaggio, verso i tuoi obiettivi, un passo per volta. Fai ciò che temi di fare, vai dove hai paura di andare.

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Non è necessario che tu esca di casa. Rimani al tuo tavolo e ascolta. Non ascoltare neppure, aspetta soltanto. Non aspettare neppure, resta in perfetto silenzio e solitudine. Il mondo ti si offrirà per essere smascherato, non ne può fare a meno, estasiato si torcerà davanti a te.

F. Kafka

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La vita ti mette in ginocchio, e a volte ti porta più in basso di quanto tu possa immaginare. Ma se riesci a rialzarti e poi riesci ad andare anche soltanto un po’ più avanti, ad un certo (e inaspettato) punto troverai amore. Per te stesso, per gli altri, per la vita. Con la forza di un leone e la quiete del tramonto, attraverserai le sfide di tutti i giorni e scivoleranno anche i tempi più bui, te lo prometto.

Poi decidi. Decidi la vita che vuoi vivere. Svegliati una mattina, lasciati nutrire dai raggi del sole, goditi il tepore. Poi domandati: è questa? È questa la migliore versione di te stesso? Puoi essere più gentile, compassionevole, coraggioso? Cosa puoi fare per diventarlo, per rendere onore al tuo estro, alle tue intuizioni, ai tuoi entusiasmi?

Decidi. Inspira.

Espira - e agisci.

so...

sono alla deriva…mille problemi che mi circondano ma sembra che nessuno mi possa toccare realmente: università andata, un lavoro che non mi piace, lontano da casa, una città che non mi riesce a catturare, nessun buon proposito per il futuro; si sono alla deriva…

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in caso avessi bisogno di sentirlo:

🌷 andrà meglio, anche se sembra che ti sentirai così per sempre. 

🌼 ci sono persone che ti trovano bella o raggiante e tu nemmeno lo sai. 

🌻 sei sopravvissuta a tutti i tuoi giorni peggiori.

💛 i giorni brutti sono temporanei.

🌹non sei indietro rispetto nessuno. fidati della tempistica della tua vita.

🌱attraversando tutto questo stai crescendo.

🌻 proprio adesso, sei esattamente dove dovresti essere.

⛅️ ogni giorno è una nuova opportunità di iniziare daccapo. 

🌸 non è mai troppo tardi per cambiare.

🌼 affronta le cose un giorno per volta. ci arriverai. 

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Ho iniziato questa lunghissima maratona (nonostante lo ritenessi uno sprint) ben sei anni fa. Sono stati anni di bilance, allenamenti, restrizioni, abbuffate. Parlo al passato ma è ancora il mio presente.

La bellezza, però, di vedere lucidamente i progetti a lungo termine (tipo la vita), è che ti rendi conto che ogni cosa vuole cura e attenzione. Che non potrai mangiare 800 calorie per sempre, che non potrai allenarti 6 volte a settimana cascasse il mondo a meno che tu non sia un atleta professionista, che non potrai evitare tutti gli eventi sociali in cui si mangia (per sempre), e che non sempre potrai contare i nutrienti. E farlo, fare tutto ciò, anche solo per 6 mesi, vuol dire sottoporre il corpo ad uno stress incredibile. E la mente. E se ci riuscissi, se non lo facessi per professione, se la tua vita fosse fatta anche di altro (me lo auguro) sarebbe durissima.

Quindi dopo anni in cui ho provato e riprovato, accusandomi di essere poco motivata, poco strategica, poco ferma e perseverante, ho capito: non ho bisogno di attraversare i carboni ardenti. Stringere i denti 6 mesi - 1 anno, perdermi eventi, essere stanca, arrabbiata, insoddisfatta, per arrivare ad un traguardo effimero. Perché il mio obiettivo non è avere un corpo bello e basta. Perché appena abbasserò la guardia -com’è già successo- ricominceranno le abbuffate e il senso di colpa e la disperazione.

Lo pensavo, ma questo non è il giusto prezzo da pagare. 

Il mio obiettivo, a lungo termine, che duri tutta una vita, è imparare a mangiare bene. Imparare, sbagliare, cadere, alzarsi, imparare di nuovo. Fin quando finalmente mangiare bene sarà una mia abitudine e il mio corpo sarà sì, bello, ma anche sano. Fin quando non smetterò di costringere il mio intestino a digerire cose innaturali, raffinate e nocive. Fin quando imparerò a rispettarmi.

A prendermi cura di me stessa. 

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Non importa quanto peso tu abbia perso oggi.

Ma quanto tu stia cambiando, le tue scelte diverse, l’evoluzione del tuo punto di vista. 

Quanto tu stia diventando sana e atletica, una persona che ama prendersi cura di sè.