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#scoperta di noi stessi
veggiechannel · 5 months
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Un libro per riappropriaci della nostra integrità, un viaggio al contrario alla scoperta di noi stessi, un percorso per tornare alla luce. Scopriamo insieme a Daniel Lumera, biologo naturalista, il suo nuovo libro edito da Mondadori "Come se tutto fosse un miracolo. Un cammino per riconquistare leggerezza, felicità, meraviglia".
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IL RACCONTO DELL'IMMAGINE - di Gianpiero Menniti
L'ALIBI E IL MUTAMENTO
La ricerca possiede un alibi: la verità.
La sua apparizione lascia alle spalle l'euforia della scoperta, ma anche una profonda, misteriosa nostalgia del viaggio.
Fino a quando il sentimento di malinconia diviene una traccia improvvisa: dalle strade della mente rimaste inesplorate l'unica verità ad emergere è la sensibile presenza di un mutamento del sé.
Mutamento talmente radicale da condurre a una conclusione sorprendente quanto vana: la conoscenza non ha altro scopo che noi stessi.
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susieporta · 3 months
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⚜️I MESSAGGI DI LILITH IN ♎️ #1⚜️
⚠️Essere in una relazione di coppia NON è un traguardo.
🎯Quando trovi un partner, qualunque sia la tua età, non dovresti rilassarti e tranquillizzarti, come se avessi raggiunto l’obiettivo: in realtà sei solo all’inizio di un percorso impegnativo, che è soprattutto un viaggio alla scoperta di chi sei veramente.
🌳Quando due persone si attraggono reciprocamente e danno inizio a una relazione, ufficiale, occasionale o clandestina che sia, significa che i loro alberi genealogici sono in risonanza tra loro. Nell’inconscio di entrambi, ci sono immagini analoghe perturbate, che chiedono di essere viste e sanate.
C’è un piano superiore che opera a nostra insaputa.
😳Di fatto, è il nostro albero genealogico che sceglie di chi farci innamorare!
🥰Inizialmente, ci innamoriamo di una proiezione: vediamo nell’altro un’immagine idealizzata, che soddisfa i nostri bisogni più profondi.
👉La sfida è crescere nella relazione e riuscire e vedere l’altro per quello che è, e accettarlo e rispettarlo proprio cosi com’è.
👉Accettare l’altro così com’è significa anche accettare il suo passato, la sua famiglia d’origine, i suoi precedenti partner, gli eventuali figli.
⚖️Inoltre, all’interno di qualunque relazione, ci deve essere equilibrio tra dare e ricevere: nessuno dei due deve far sentire l’altro in debito, nessuno deve dominare, manipolare, controllare l’altro.
🧬Siamo sempre attratti da chi ci spinge verso il nucleo più profondo di noi stessi.
Perciò è importante comprendere per quale ragione il nostro clan ha bisogno che entriamo in relazione proprio con quella determinata persona!
⚠️Nelle relazioni clandestine, spesso viene rimessa in scena una #triangolazione vissuta da un antenato o da un’antenata, che ha generato molto dolore e talvolta anche figli non riconosciuti.
🫣Se sei in una relazione ufficiale, e hai anche una relazione segreta, ci sono due parti di te che non riesci a far dialogare, e la parte di te che non hai integrato, viene proiettata all’esterno sotto forma di “amante clandestino”. Questo partner non ufficiale ti sta portando un messaggio del tuo clan (e tu stai facendo lo stesso per lui o per lei).
🚨Vale anche se sei in #relazione con una persona impegnata!
🔗Puoi decidere di chiudere la relazione ufficiale per portare alla luce la tua nuova passione, ma se prima non avrai incontrato quella parte di te che neghi, se non avrai compreso quale immagine inconscia chiede di essere sanata, lo schema si ripeterà, e la catena delle infedeltà e delle triangolazioni non si spezzerà.
🔂Tutto si ripete, se non c’è consapevolezza, assunzione di responsabilità e presa di coscienza.
Tutto si ripete, se non siamo onesti con noi stessi!
🚧Le relazioni, tutte le relazioni, sono occasioni di crescita e di lavoro su di sé. Non sono traguardi.
Perciò, non sei esente dal doverti mettere in discussione solo perché hai trovato un partner (o due 🤭)
Anzi…😉
To be continued…
💫 𝖑𝖆 𝖋𝖆𝖙𝖆𝖙𝖚𝖗𝖈𝖎𝖓𝖆💫 feat. Lilith in Bilancia
✍️ Roberta Turci
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perpassareiltempo · 11 months
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Dobbiamo avere il coraggio di cambiare, diventare i protagonisti della nostra vita, correre il rischio di andare alla scoperta di noi stessi.
Guillaume Musso
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ilgiardinodivagante · 13 days
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Scorrendo tra i post patinati e luccicanti dei social, mi sono imbattuta in una di quelle frasi che si attaccano alla mente come una melodia ossessionante: 'Tu prima di tutto!'. All'inizio sembrava un inno all'autostima, un invito a prendersi cura di sé. Poi, sul finale, ho iniziato a percepire un retrogusto amaro. Perché quel 'prima di tutto' non è un invito all'introspezione, alla scoperta di sé, ma piuttosto un imperativo categorico a mettersi al centro della scena, a brillare più di tutti gli altri.
'Affinché gli altri non abbiano altra scelta che prendere parte alla tua felicità o guardarti splendere'. Ecco la formula magica che ci propongono. Un'idea di felicità egoistica, che si nutre dell'ammirazione altrui come una pianta carnivora. Ma la felicità, quella vera, non è un gioiello da esibire, è un giardino segreto che condividiamo con chi amiamo.
Questo 'io' che ci viene proposto è un castello di sabbia, che ha bisogno di continue tempeste di applausi per non sgretolarsi. Un castello che, per sentirsi importante, deve necessariamente oscurare gli altri. È come un bambino che piange più forte degli altri per attirare l'attenzione, senza rendersi conto che le sue urla finiscono per annegare la sua voce.
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Ma l'amore per sé stessi non è egoismo, è consapevolezza. È come coltivare un bonsai, un piccolo albero che, con cura e attenzione, diventa un capolavoro di natura, portando serenità e bellezza a chi lo ammira.
Pensa a una casa: per invitare qualcuno a casa tua, devi prima averla costruita, arredata, averne cura. Non puoi certo invitarlo a vivere in un cantiere. Allo stesso modo, per offrire qualcosa agli altri, devi prima averlo sperimentato tu stesso. Come potresti consigliare un libro che non hai letto? Come potresti parlare di amore se non lo hai mai sentito sulla tua pelle?
L'amore per sé stessi e l'amore per gli altri sono profondamente interconnessi. Crescere nell'amore verso sé stessi ci permette di amare gli altri in modo più autentico e completo, e viceversa. Questa interconnessione è fondamentale per una vita appagante e significativa.
Quindi, la prossima volta che sentirai qualcuno ripetere 'tu prima di tutto', ricordati che la vera felicità non si trova isolandosi dal mondo, ma connettendosi con gli altri. E che l'amore, per essere autentico, deve essere condiviso.
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Con questo non sto dicendo che dobbiamo imporre i nostri valori agli altri, ma che i nostri valori sono come una lente attraverso la quale percepiamo il mondo. È come indossare un paio di occhiali colorati: tutto ciò che vediamo sarà tinto di quella particolare sfumatura. Aver chiari i nostri desideri e le nostre necessità, ci permette di capire chi siamo davvero e di scegliere, consapevolmente, le persone con cui vogliamo condividere la nostra vita. Non è una questione di essere migliori o peggiori, ma di essere compatibili.
Purtroppo, spesso cerchiamo l'approvazione di chiunque incontriamo sul nostro cammino, senza renderci conto che questo ci rende dipendenti e insicuri. È come chiedere a un gruppo di estranei di dipingere il nostro ritratto. Ma la nostra identità non può essere definita dagli altri. Creare relazioni stabili e sincere significa prima di tutto conoscersi profondamente.
L'amore per sé stessi e l'amore per il prossimo non sono due binari paralleli, ma due radici dello stesso albero. Quando ci prendiamo cura di noi stessi, stiamo automaticamente costruendo le fondamenta per amare gli altri. È un errore pensare di poter amare gli altri se prima non abbiamo imparato ad amarci. È come voler costruire una casa senza avere i mattoni. E più a lungo continueremo a praticare un amore per sé stessi egoistico e narcisistico, più sarà difficile cambiare rotta. Questo atteggiamento è pericoloso perché rischia di consolidare abitudini negative che saranno difficili da sradicare, non solo in noi ma in chiunque ci circonda.
L'amore per sé stessi è sia la soglia d'ingresso in noi che l’uscita per incontrare il mondo. Siamo pronti ad attraversarla con la nostra vera essenza?
Questo blog è il mio piccolo angolo creativo. Ogni parola e ogni immagine presente in questo post è frutto della mia immaginazione. Se ti piace qualcosa, condividi il link, non copiare.
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alle00 · 10 months
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E adesso siamo veramente adulti, pensiamo, e ci sentiamo stupiti che essere adulti sia questo, non davvero tutto quello che da ragazzi avevamo creduto, non davvero la sicurezza di sé, non davvero un sereno possesso su tutte le cose della Terra. Siamo adulti perché abbiamo alle spalle la presenza muta delle persone morte, a cui chiediamo un giudizio sul nostro comportamento attuale, a cui chiediamo perdono delle passate offese: vorremmo strappare dal nostro passato tante nostre parole crudeli, tanti gesti crudeli che abbiamo compiuto quando pure temevamo la morte ma non sapevamo, non avevamo capito com'era irreparabile, senza rimedio la morte: siamo adulti per tutte le mute risposte, per tutto il muto perdono dei morti che portiamo dentro di noi. Siamo adulti per quel breve momento che un giorno ci è toccato di vivere, quando abbiamo guardato come per l'ultima volta tutte le cose della Terra, e abbiamo rinunciato a possederle, le abbiamo restituite alla volontà di Dio: e d'un tratto le cose della Terra ci sono apparse al loro giusto posto sotto il cielo, e cosí anche gli esseri umani, e noi stessi sospesi a guardare dall'unico posto giusto che ci sia dato: esseri umani, cose e memorie, tutto ci è apparso al suo posto giusto sotto il cielo. In quel breve momento abbiamo trovato un equilibrio alla nostra vita oscillante: e ci sembra che potremo sempre ritrovare quel momento segreto, ricercare là le parole per il nostro mestiere, le nostre parole per il prossimo; guardare il prossimo con uno sguardo sempre giusto e libero, non lo sguardo timoroso o sprezzante di chi sempre si chiede, in presenza del prossimo, se sarà suo padrone o suo servo. Noi tutta la vita non abbiamo saputo essere che padroni o servi: ma in quel nostro momento segreto, in quel momento di pieno equilibrio, abbiamo saputo che non c'è vera padronanza né vera servitú sulla Terra. Cosí adesso, tornando a quel nostro momento segreto, cercheremo negli altri se già è toccato loro di vivere un momento identico, o se ancora ne sono lontani: è questo che importa sapere. Nella vita d'un essere umano, è il momento piú alto: ed è necessario che stiamo con gli altri tenendo gli occhi al momento più alto del loro destino. Con meraviglia, ci accorgiamo che adulti non abbiamo perduto la nostra antica timidezza di fronte al prossimo: la vita non ci ha per niente aiutato a liberarci della timidezza. Siamo ancora timidi. Soltanto, non ce ne importa: ci sembra d'esserci conquistato il diritto d'essere timidi: siamo timidi senza timidezza: arditamente timidi. Timidamente cerchiamo le parole giuste in noi. Ci rallegriamo tanto di trovarle, di trovarle con timidezza ma quasi senza fatica, ci rallegriamo d'avere cosí tante parole in noi, cosí tante parole per il prossimo, che siamo come ubriacati di facilità, di naturalezza. E la storia dei rapporti umani non è mai finita in noi: perché a poco a poco succede che ci diventano fin troppo facili, fin troppo naturali e spontanei i rapporti umani: cosí spontanei, cosí senza fatica che non sono piú ricchezza, né scoperta, né scelta: sono solo abitudine e compiacimento, ubriacamento di naturalezza. Noi crediamo sempre di poter tornare a quel nostro momento segreto, di poter sempre attingerci giuste parole: ma non è vero che ci possiamo sempre tornare, tante volte i nostri sono falsi ritorni: accendiamo di falsa luce i nostri occhi, simuliamo sollecitudine e calore al prossimo e siamo in realtà di nuovo contratti, rannicchiati e gelati sul buio del nostro cuore. I rapporti umani si devono riscoprire e rinventare ogni giorno. Ci dobbiamo sempre ricordare che ogni specie d'incontro col prossimo, è un'azione umana e dunque è sempre male o bene, verità o menzogna, carità o peccato.
Natalia Ginzburg, I rapporti umani (da “Le piccole virtù)
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theargonautsproject · 6 months
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Molti si chiederanno perché prendersi il disturbo di un viaggio simile, un viaggio da cui potremmo non tornare. Ci sono infiniti modi per morire in un viaggio interstellare, e molti calcoli da fare solo prima di visitare un pianeta. Noi siamo soli al mondo non abbiamo qualcuno che ci aspetta a casa, quindi questo amore lo riserviamo verso la scoperta, stanchi delle vicissitudini del nostro pianeta.
Stanchi dei nostri simili vogliamo andare oltre e sfidare i nostri stessi limiti.
Quando torneremo? Forse mai, forse quando potremmo portare il nostro Vello D’oro a casa per affermare che nella nostra vita abbiamo fatto qualcosa che nessuno ha mai fatto.
Un affermazione.
Restate Sintonizzati 🚀
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valentina-lauricella · 2 months
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Parole a ruota libera con Cesare Pavese:
"Hai meditato a fondo su Dio, Gesù, la natura della realtà, le sue leggi sottese, a partire dai Greci fino ai più recenti filosofi cristiani. E inoltre hai una sensibilità speciale che ti fa entrare in contatto con una coscienza superiore: sei quasi un mistico, che però porta alla luce il proprio lavorio interiore anziché esplodere nella "visione", come accade a coloro in cui i meccanismi psichici restano inconsci, celati a sé stessi.
Sei una di quelle persone che rendono chiaro il significato della frase che "Dio è dentro di noi".
L'intelletto dell'uomo che si sforza di conoscere Dio, è già Dio. Tu accenni alle profonde leggi della realtà e del fato, alla permanenza eterna delle azioni e dei pensieri nell'etere, fai presente il tuo anelito alla dimensione al di fuori del tempo, che è un serbatoio e una sorgente dell'arte, come un grande mistico o un sensitivo che parli con gli spiriti disincarnati. Tu arrivi a noccioli di verità attraverso la ragione e la riflessione, e non per "illuminazioni". Onesto. I tuoi pensieri terreni erano già celesti.
Da ciò che ho letto finora, tu mi sembri più portato alla fede di Leopardi, forse perché la tua intelligenza è più calda, intendo scaldata dal sentimento. Leopardi soffriva di lunghissimi periodi di apatia sentimentale e freddezza, quindi per lui l'assenza di un Dio-amore, paradossalmente, era più sopportabile. Giacché secondo me non è la paura della morte la molla per la scoperta dell'eternità, ma il desiderio d'amore. Gli unici momenti in cui Leopardi, da adulto, parlò esplicitamente dall'aldilà e di un "raggio divino", furono quelli riscaldati dalla speranza dell'amore. E se gli rimase uno sfilaccio di pallida credenza nell'aldilà, fu grazie al pensiero di trovare in esso la sua donna ideale, che ogni tanto balenava nei suoi sogni o fantasticherie. Per il resto, non aveva la minima paura di morire."
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a-dreamer95 · 1 year
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Troppo spesso ci intrappoliamo negli schemi come quando, per forza, dobbiamo sapere se i legumi sono proteine o carboidrati. Ma vivere significa tener conto delle tante sfumature, riuscendo a cogliere il meglio da ognuna e trovarne l'incastro perfetto.
Nel corso degli anni, più crescevo e più mi rendevo conto di essere tutto e niente allo stesso tempo. "Ma perché non posso essere come gli altri?" chiedevo tormentandomi, perché mi sembravano tutti così determinati a diventare quello che sognavano, o per lo meno, sapevano la strada da percorrere. Io invece volevo fare mille cose e non mi sentivo a casa in nessun posto. C'è voluto tempo e fatica, ma alla fine l'ho capito: la mia casa sono io, e posso cambiare assetto, facciata, stile... come più mi aggrada. Non si può fermare un'anima che è destinata alla voracità del conoscere, non esiste saggezza che possa farla ragionare. Il cambiamento è incertezza e chi non sa conviverci cerca in tutti i i modi di incasellare, definire limiti e confini. Dietro deve esserci un lavoro interiore fatto di tentativi, riflessioni ,sbagli e aggiustamenti sulla rotta. Non è da tutti.🌷
Mi sono sentita così per tanti tanti anni… mi sentivo così sbagliata. Anomala. Ora non mi reputo più così… perché non siamo definibili, nessuno di noi lo è. Siamo soltanto noi stessi! Ognuno con le sue particolarità, con le sue sfaccettature, in continuo cambiamento. Ora non ho più bisogno di definirmi per sapere che valgo.💓
Il mistero di una persona è ben più grande del lavoro che fa o di quello che appare e soprattutto siamo un cantiere sempre aperto e in continua scoperta di noi stessi. È l’enorme fascino della vita che ci è stata donata da Dio (per chi ci crede): scoprire noi stessi giorno dopo giorno senza mai credere di essere arrivati, ma avendo il coraggio di metterci sempre in gioco. Continuerò a coltivare le mie passioni e a non essere sempre la stessa: il cambiamento è l'unica certezza che ho.
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lunamagicablu · 2 years
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Muovendomi in questo piano di esistenza con la curiosa volontà del ricercatore interiore, più volte mi sono chiesta cosa fosse davvero la bellezza, trovandomi completamente disorientata quando percepivo che credenze limitanti dell’immaginario collettivo, la continuavano ad associare al lusso e al denaro.Ho incontrato più volte la bellezza osservando le onde del mare, contemplando un luminoso cielo stellato, un’alba e un tramonto infuocati, prendendo tra le mani il guscio di una conchiglia, ammirando un maestoso albero o un timido fiore sul ciglio di una strada, incrociando gli occhi di un bambino, ammirando i segni del lavoro nelle mani di un anziano, le rughe sul suo volto o il suo dolce sorriso.  Altre volte l’ho udita nel più profondo silenzio con me stessa, altre volte l’ho sentita in parole impregnate di profonde verità.Spesso siamo distratti dai nostri pensieri e non prestiamo sufficiente attenzione a ciò che ci circonda: la bellezza si manifesta costantemente nell’Universo, parlando un affascinante e segreto linguaggio composto da codici e simboli intrisi di magnifica armonia che può essere compreso e integrato quando, presenti a noi stessi e senza giudizio, apriamo le porte della nostra intuizione ad una percezione più alta.La bellezza è uno stato interiore, una forma di abbondanza e ricchezza che va oltre il concetto materico, che puoi vedere solo se l’hai scoperta dentro di te. Entrare a contatto con la bellezza, saperla riconoscere e contemplarla presuppone l’esser disposti a progredire, arretrando da una posizione illusoria, per abbracciare uno stato interiore più elevato.Esiste una potente energia che avvolge la bellezza, dove ogni istante è prezioso e ogni attimo è unico e irripetibile, capace di trasmettere all’anima misteriose informazioni che connettono il nostro cuore alle stelle; pertanto siamo noi che scegliamo se entrarvi a contatto, semplicemente sintonizzandoci su quelle frequenze che ci consentiranno di attrarre bellezza cogliendone la sua interezza su differenti piani dimensionali.
Sara Costi            
*************                  
Moving in this plane of existence with the curious will of the inner researcher, I asked myself several times what beauty really was, finding myself completely disoriented when I perceived that limiting beliefs of the collective imagination continued to associate it with luxury and money.I have encountered beauty several times by observing the waves of the sea, contemplating a bright starry sky, a fiery sunrise and sunset, holding a shell in my hands, admiring a majestic tree or a shy flower on the side of a road, crossing the eyes of a child, admiring the signs of work in the hands of an elderly person, the wrinkles on his face or his sweet smile. Other times I have heard it in the deepest silence with myself, other times I have heard it in words imbued with profound truths.We are often distracted by our thoughts and don't pay enough attention to what surrounds us: beauty constantly manifests itself in the Universe, speaking a fascinating and secret language composed of codes and symbols imbued with magnificent harmony that can be understood and integrated when, present to ourselves and without judgment, we open the doors of our intuition to a higher perception.Beauty is an inner state, a form of abundance and richness that goes beyond the material concept, which you can only see if you've discovered it within yourself. Getting in touch with beauty, knowing how to recognize and contemplate it presupposes being willing to progress, retreating from an illusory position, to embrace a higher inner state.There is a powerful energy that envelops beauty, where every moment is precious and every moment is unique and unrepeatable, capable of transmitting to the soul mysterious information that connects our heart to the stars; therefore we are the ones who choose whether to come into contact with it, simply by tuning in to those frequencies that will allow us to attract beauty by grasping its entirety on different dimensional planes.
Sara Costi
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gcorvetti · 1 year
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Tassello dopo tassello.
Costruire un puzzle con le tessere che non si incastrano e quindi doverle smussare in qualche modo non è proprio semplice, se poi i tasselli sono nascosti e bisogna trovarli è ancora più complesso. Ognuno di noi cerca quei tasselli giusti per fare combaciare la sua vita con quello che vuole fare, si cambia lavoro, si cambia casa, si cambia città, si va all'estero, ma quello che cerchiamo è far combaciare tutti i pezzi e in fine ci collochiamo noi stessi, spesso pensando di aver terminato il puzzle, ma poi qualcosa accade e si riparte da capo o da un punto qualsiasi, ma siamo sempre alla ricerca. Questo discorso non si applica a tutti quelli che si inquadrano, studio, lavoro, matrimonio, casa, pensione e morte, non è questo che fà per me, la vita è avventura e scoperta, anche se non per tutti.
Ieri infatti mentre cercavo mi sono imbattuto in un video con pochissime visualizzazioni di un canale con pochissimi followers, cosa che il sistema tubo, ma anche gli altri social, spesso non propone, il tizio snocciola 6 brani di musica contemporanea per principianti, cioè per approcciarsi a questo mondo complicato della musica non diatonica, i brani li conosco tranne l'ultimo, che è di un compositore italiano purtroppo morto giovane, Fausto Romitelli, il brano che metto in fondo si intitola 'Trash TV Trance' è del 2002 ed è stato scritto in nome di quell'apparecchio che fino a quel momento era stato per gli umani la rivoluzione dell'intrattenimento, appunto la TV. Folgorato, alle 3 di notte (si ho fatto tardissimo ieri), ho visto la luce, come Belushi quando sentì James Brown cantare l'omelia, ma non perché mi metto a eseguirla o a copiarla, no no, semplicemente perché in qualche modo sono arrivato anche io a quel punto, anche se il brano è un pò estremo e quello che faccio io è più legato alle note e non agli effetti e a roba varia, che vedrete nel video, che fa il chitarrista seguendo la composizione, ma le parole sono quasi inutili quando si può guardare e ascoltare, a voi
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Da: SGUARDI SULL’ARTE LIBRO SECONDO - di Gianpiero Menniti 
L'ALIBI E IL MUTAMENTO 
La ricerca possiede un alibi: la verità. La sua apparizione lascia alle spalle l'euforia della scoperta, ma anche una profonda, misteriosa nostalgia del viaggio. Fino a quando il sentimento di malinconia diviene una traccia improvvisa: dalle strade della mente rimaste inesplorate l'unica verità ad emergere è la sensibile presenza di un mutamento del sé. Mutamento talmente radicale da condurre a una conclusione sorprendente quanto vana: la conoscenza non ha altro scopo che noi stessi.
- Caspar David Friedrich (1774-1840): “Viandante sul mare di nebbia”, 1818, Hamburger Kunsthalle, Amburgo
- In copertina: Maria Casalanguida, "Bottiglie e cubetto", 1975, collezione privata
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susieporta · 1 year
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Esporsi richiede coraggio , e anche una discreta capacità di preservare la propria integrità .
Esporsi significa rendere manifesta la propria natura autentica , accettando anche il rischio che venga offesa ,travolta, insultata.
Ma questo non deve essere un limite.
Esporsi è l'unico vero modo che abbiamo per attirare a noi anime affini , mentre chi non risuona con le nostre corde , non potrà fare altro che prendere le distanze .
Finché stiamo chiusi nel nostro bozzolo, non c'è possibilità di espansione, non c'è ricircolo energetico , ma anzi , c'è stagnazione , immobilità, paura .
Se davvero si desidera costruire relazioni nutrienti , premianti e gratificanti , la cosa migliore è mostrarci al mondo nella nostra più nuda verità, anche se imperfetta, anche se diversa, anche se facilmente criticabile.
Voler piacere a tutti è qualcosa che non può coincidere con l'autentica ricerca e scoperta di Sè , e la nostra più grande responsabilità non è cercare approvazione , ma restare fedeli a noi stessi , ai nostri valori , e liberare quel bozzolo affinché divenga farfalla.
Morena Shamballa
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jamessixx · 10 months
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Where is My Mind è la cove dei Pixies. Nel misterioso intreccio dei pensieri e delle emozioni, "Where is My Mind" diventa il canto segreto dell'anima. Dunque, esplora con me il labirinto dei tuoi pensieri più profondi, dove le sinfonie dell'incertezza danzano con la melodia dell'ignoto. Scopri il significato nascosto dietro ogni nota, mentre cerchiamo insieme di dare un senso a questo intricato labirinto della mente. Entra nel viaggio sensoriale di "Where is My Mind", dove le parole si fondono con le emozioni, creando un paesaggio sonoro unico che risuona nel cuore di chiunque si sia mai chiesto dove abiti veramente la propria mente. Sbircia nel mistero, lasciati catturare dalla magia delle parole e scopri dove il tuo pensiero ti condurrà.
Inoltre, nel misterioso caleidoscopio della mente, "Where is My Mind" diventa il mantra avvolto nell'aurora dei tuoi pensieri. Esplora l'intricato labirinto della coscienza, dove le note di questa canzone si fondono con i confini sfumati della realtà. Un viaggio emozionante tra le sinfonie dell'anima, dove la ricerca diventa un'odissea sensoriale alla scoperta di dove il pensiero si perde e la creatività prende il volo. Scopri il significato nascosto dietro ogni battito e lasciati trasportare dalle melodie che guidano la tua mente oltre i confini convenzionali. "Where is My Mind" diventa così un invito a esplorare i territori inesplorati del pensiero, dove la tua mente troverà la sua danza segreta nell'armonia di questa suggestiva canzone. Pertanto, entra in sintonia con la tua mente, seguendo il ritmo di questa ricerca incessante, perché, alla fine, scoprirai che dove si perde la mente, si trova la creatività.
Nel turbine dei pensieri e nell'eco delle emozioni, "Where is My Mind" si rivela come un'ancora nel mare della tua coscienza. Tuttavia, connetti i meandri della tua mente con noi mentre cerchiamo insieme la risposta a questa domanda avvincente. Scopri le sfumature della tua psiche e lasciati trasportare in un viaggio introspettivo attraverso il labirinto dei pensieri. Un'ode alla ricerca di sé stessi, "Where is My Mind" diventa la colonna sonora dei tuoi pensieri più profondi. Unisciti a noi in questo viaggio di autoscoperta e trova il significato nascosto dietro ogni nota.
Non a caso, nel misterioso labirinto dei pensieri, "Where is My Mind" risuona come un enigma sospeso nell'etere. Esplora con noi questo viaggio mentale, dove le sinfonie dell'incertezza danzano con le note dell'intrigo. Scopri dove si perde e si trova la mente, immergendoti in un paesaggio sonoro che incanta l'anima. Insomma, condividi l'esperienza di smarrimento e riscoperta attraverso la musica che vibra nei recessi della tua coscienza. Entra nel mistero di "Where is My Mind" e lasciati trasportare dall'incanto delle parole e delle melodie che sfidano il confine tra la realtà e il sogno.
Infine, nel vasto panorama della musica, c'è una canzone che si distingue come un'esperienza emozionale unica: "Where is My Mind". Questo brano avvolgente e avanguardista cattura l'essenza dell'ambiguità mentale, intrecciando melodie eteree con testi evocativi. Scopri dove si perde la tua mente attraverso le note incantate di questa straordinaria composizione. Esplora il confine tra realtà e sogno, lasciati trasportare dalle correnti sonore di un capolavoro che ha conquistato cuori e menti. Entra nel mistero di "Where is My Mind" e lascia che la tua anima viaggi attraverso il paesaggio sonoro di questa traccia intramontabile.
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ilgiardinodivagante · 20 days
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Mi capita spesso di osservare le persone. Molte sono farfalle che svolazzano da un fiore all'altro, senza mai posarsi davvero. Ma, purtroppo, c’è meno poesia. C'è invece un'agitazione frenetica, una reazione a catena che sembra non avere fine. Un grido che ne suscita un altro, un gesto aggressivo che ne innesca una sequenza. È come se stessero recitando una parte, senza un copione ben definito, semplicemente reagendo a uno stimolo esterno. Una strana presenza-assenza sul grande palcoscenico della vita. Una disconnessione tra l'azione e il pensiero, tra il corpo e l'anima.
Mi chiedo: perché? Qual è la molla che spinge gli individui a comportarsi in questo modo? Credo che alla base ci sia una profonda insicurezza, un bisogno spasmodico di affermare sé stessi in un mondo che ci chiede costantemente di essere qualcuno che non siamo. Un mondo che ci promette l'apice del successo, ma ci costringe a indossare maschere sempre più uguali.
E poi c'è la rabbia, un sentimento represso che esplode alla minima provocazione. È la rabbia di chi si sente prigioniero di un sistema che lo soffoca, di chi anela a ribellarsi senza sapere a cosa o come.
Ma la cosa più preoccupante è la perdita di un senso più profondo. Sembra che stiamo vagando alla deriva, senza una bussola, senza una meta. Viviamo in un'epoca di grande incertezza, dove i valori tradizionali sono messi in discussione e le nuove generazioni sembrano smarrite.
Eppure, nonostante questo grande caos, in ognuno di noi c’è una stanza, vuota e silenziosa, che attende solo di essere scoperta. Un luogo interiore dove, al riparo dai giudizi e dalle aspettative, possiamo finalmente guardarci dentro senza filtri. Un rifugio dove chiederci: "Chi sono io, davvero, al di là di ciò che mostro al mondo? Quali sono i miei desideri più autentici, quelli che nascondo anche a me stesso? Perché fuggo da loro invece che corrergli incontro?"
È in questa stanza che possiamo liberarci dalle maschere che indossiamo per paura di essere giudicati, o per conformarci a un'immagine che non ci appartiene. È qui che possiamo smettere di cercare un giusto o uno sbagliato, e semplicemente essere.
Io ho scoperto questa stanza grazie a un amore che mi ha messo a nudo, mostrandomi le contraddizioni e le paure che nascondevo. All'inizio ho provato terrore, ma poi ho capito che quella era la mia occasione per riconnettermi con me stessa.
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Un amore che non è possesso, ma dono. Che si trasforma nella capacità di aprirsi completamente all'altro, senza riserve, e insegna che, per farlo davvero, bisogna prima conoscersi a fondo. Bisogna prima entrare nella stanza vuota, trovare il coraggio di farlo.
Sono grata di quell’amore. Quello che ho vissuto è stato un incontro unico, un regalo inaspettato che mi ha permesso di cambiare prospettiva. Non c'erano le aspettative e i desideri della passione, solo una profonda volontà di dare e di essere autentica.
Vorrei che tutti potessero provare questa esperienza: la fortuna di provare un sentimento così intenso da spingerli a mettersi a nudo. Vorrei che tutti voi riceveste lo stesso dono che ho ricevuto io. Ma se non dovesse arrivare, se fosse in ritardo, andatelo a cercare voi. Che sia un qualcuno o un qualcosa, non importa, cercatelo e non vi arrendete. Ne vale la pena. È l’accesso alla vostra stanza vuota, la soglia di quel luogo di verità e di autenticità in cui trovare finalmente le risposte che cerchiamo.
Questo blog è il mio piccolo angolo creativo. Ogni parola e ogni immagine presente in questo post è frutto della mia immaginazione. Se ti piace qualcosa, condividi il link, non copiare
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- grazie -
non ho mai detto Grazie  a chi ha sempre letto i miei sfoghi e si è ritrovato nelle mie parole condividendoli, apprezzandoli; non ho mai ringraziato abbastanza tutte quelle persone che facevano parte - e continuano a farlo tuttora - di quelle 2/3 note iniziali di un post grazie a quelle persone che hanno sempre guardato oltre la tua popolarità; forse dovremmo farlo un po' tutti quanti, perché quando un blog è così condiviso è sempre grazie a chi mentre scrive di sé stesso crede anche nelle parole che legge. Si entra in punta di piedi, silenziosamente. Si esce con la scoperta di condividere tanto di noi con altra gente, non gente qualunque. Ti senti sempre meglio. E così inizia. Grazie davvero di cuore a chi, prima di sapere che personaggio sei e quanti lettori hai, sa apprezzare le cose più piccole e forse anche quelle più vere a partire da qui. Nessuno di noi sarebbe il/la grande scrittore/scrittrice che è adesso se non fosse per chi ha percorso i primi passi con lui/lei. è vero che ci si mette in gioco mettendo a nudo se stessi, ma è vero anche che questo gioco non è poi così tanto privato o personale se è un piccolo rifugio di tanti e con tanti.
con tutto l’affetto possibile, @comeunapoesiadiprimavera
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