Ultimo giro...ultima corsa dell'anno: Nirvana In Fire, D-day e Unexpected Heroes
Ci tenevo, prima di salutare quest'anno, a scrivere almeno due righe sugli ultimi drama visti.
Anche perché tutto sommato non è andata affatto male.
Nirvana in Fire
“Right and wrong can only be justified in one’s heart. You think I am wrong, but since when did I think that you were right? Xia Jiang, you may not believe in the ties of friendship, but you best not look down on times of friendship. Else, you will fail because of it.”–Marquise Yan
Partiamo con il pezzo da novanta. Questo drama era in lista dall'alba dei tempi e che avevo sempre pochissima voglia di vedere, data la mole di episodi: 54.
Troppi per me.
Fortunatamente @veronica-nardi è venuta in mio soccorso ed insieme abbiamo affrontato questo viaggio che a me devi dire è piaciuto assai.
Non starò a scrivere la trama qui. Vi basti sapere che Nirvana tratta il tema della vendetta o meglio di un percorso arduo ed a tratti impossibile che porta ad ottenere giustizia. È un viaggio lungo e complesso, intricato e super interessante che porta in scena tantissimi personaggi e piani strategici.
Nirvana in Fire è una serie complessa soprattutto inizialmente ma una volta che prende il via cattura. Soprattutto gli amanti dei piani e complotti...coloro che adorano vedere gente chiusa in una stanza che chiacchiera e pianifica nell'ombra.
Lin Shu o Mu Cheng - dipende a chi lo chiedi - offre allo spettatore un viaggio attraverso complotti e piani strategici ( è il Petyr Bealish asiatico ) alla corte dell'Imperatore con lo scopo di far salire al trono il 6° figlio dell'uomo e riaprire un caso di tradimento di 12 anni fa portando alla luce la verità di ciò che è davvero successo.
Mentre osserviamo il percorso del nostro protagonista è inevitabile rimanere folgorati dalla sua intelligenza e capacità di pianificazione. E' talmente davanti a tutti gli altri partecipanti alla corsa per il trono che i cosiddetti villain fanno solo la figura degli idioti incapaci.
Nonostante io abbia ammirato Lin Shu, devo dire che ho dato il mio cuore al Principe Jung. Tralasciando il fatto che pensavo che la storia tra lui e Lin Shu fosse un mezzo BL visto il grande affetto e ricordo tra i due... Il Sesto Principe mi ha fatto una tenerezza assurda, in tutti i momenti in cui pensava o soffriva la mancanza di Lin Shu, rifiutandosi di darlo per morto e sperando sempre nella sua salvezza e in un suo ritorno a casa. La perla portata a casa come ultimo regalo per il migliore amico è una storia bromance stupenda.
Altri personaggi che mi sono piaciuti sono stati il Marchese di Yan e suo figlio mentre avrei avuto piacere in un pò più di spazio per Xiao Jinrui. Partito quasi all'inizio della serie e tornato praticamente gli ultimi 3 episodi. Peccato, perché secondo me poteva portare un ottimo status di conflitto e tensione nella storia.
Ovviamente menzione d'onore per Il comandante Meng che rispecchiava perfettamente tutti noi quando Lin Shu spiegava i suoi piani cervellotici e c'era della difficoltà nel capirli. Le sue espressioni erano oro colato. XD
Dal lato villain invece vorrei spezzare una lancia verso il Principe Yu. A me è piaciuto tantissimo: intelligente e ambizioso con quel pizzico di tragedia che male mai non fa. Ho adorato la sua determinazione per 10 anni nella lotta per il trono con il Principe Ereditario prima e con il principe Jing poi... non ha mai mollato. E le scene con suo padre nel finale della sua storia sono i suoi momenti più belli.
Ho letto che nel romanzo - che spero prima o poi di leggere ma in italiano sarà difficile - la storia di sua madre diverge dalla serie. Ed onestamente forse lo avrei preferito: quella parte è così casuale e poco studiata che cozza che la perfezione e cura del dettaglio che contraddistingue tutta la serie.
Ultima nota per quanto riguarda i personaggi la vorrei lasciare alla Consorte Jing - nel podio del personaggi più intelligenti della serie - e all'Imperatore. Vedere la scalata sua e di suo figlio tra i ranghi della corte è stato molto soddisfacente: bravissima nel nascondere le sue vere emozioni e intenzioni facendo la remissiva e accomodante mentre "manipolava" l'Imperatore mi ha dato enorme soddisfazione!
Mentre l'imperatore credo che sia stato uno dei personaggi più interessanti della serie. La sua ossessione per il trono, l'invidia per il primogenito, il suo voler controllare la status quo della corte aizzando i fratelli uno contro l'altro, favorendo uno o l'altro perché non si alleassero contro di lui, denota per me una caratterizzazione molto avvincente. Il suo scontro finale con Lin Shu chiude in modo perfetto il suo arco narrativo tirando fuori tutte quelle tensioni e rivelazioni che si annusavano già durante la serie.
Un altro punto a favore devo darlo alla fotografia e alla regia. Semplicemente perfette, insieme alle OST azzeccatissime. Ci sono state delle inquadrature e dei lavori di montaggio strepitosi, a tratti poetici.
Ultima nota prima di andare alle parti che mi hanno lasciato un po' meh, riguarda la morte del protagonista. Io e veronica speravamo che Lin Shu ci lasciasse davvero le penne e che non trovassero una cura miracolosa per salvarlo come accade spesso nei drama. Fortunatamente non è stato così ed ho apprezzato la coerenza narrativa che ha donato quel tocco di dramma e tristezza che il finale di questa serie si meritava.
Andiamo alle questioni invece, che mi hanno lasciato più perplessa:
La protagonista e la storia d'amore.
Per carità, l'idea della protagonista guerriera e fedele innamorata non era male. Ma credo che sia rimasta troppo poco sullo schermo ed ho trovato la sua storyline legata unicamente al lead, un po' noiosa. Ritengo che Mu Sh avesse tutte le caratteristiche, come carattere e storia per avere più presenza e una storyline tutta sua. Magari anche legata al suo ruolo come guerriera.
Ed anche la storia d'amore per quanto bella, non l'ho minimamente percepita. Sarà il poco minutaggio appunto. O forse il fatto che raramente i due personaggi pensavano uno all'altro. Non so'...magari delle scene dove Lin Shu sognava un futuro irrealizzabile con la sua amata? O magari Mu ricordava il primo incontro tra loro? Non basta dirmi che erano e sono innamorati. Devi farmelo anche vedere il loro amore.
2) Introspezione
Sarò cagazzi io, ma amo quando le serie si prendono la briga di fermarsi un attimo e analizzare la psicologia e l'animo dei personaggi. Per me Nirvana in Fire - anche a causa della storia così complicata - non ha lasciato abbastanza spazio a questo, preferendo concentrarsi sullo svolgersi della storia. Che non è male! Ed è perfettamente in linea con il genere della storia. Ma non nego che avrei amato se la serie avesse rallentato un attimo lasciando pezzi di analisi e introspezione.
Tipo ampliando il risvolto della storia tra Jinrui e Lin Shu. O della scoperta della vera identità di Lin Shu da parte di Jingyi. O anche un minimo approfondimento degli eventi di 13 anni prima che hanno portato poi all'ammazzamento generale. Magari con il Marchese Yan che ricordava la sua amata...
3) Parenti ovunque
Capire le parentele ed i legami tra i personaggi meriterebbe una laurea a parte. Soprattutto inizialmente quando la storia entra nel suo svolgimento e ti vengono presentati via via i characters, ho fatto una fatica incredibile non solo a ricordarmi chi fosse quel personaggio. Ma anche a collegarlo con gli altri: solo verso il 10° episodio e guardando una mappa online ho capito che l'Imperatore aveva delle sorelle! Tutto molto intrigante - io ho adorato una così complessa dinamica familiare - ma non posso negare la fatica.
Concludendo: Nirvana in fire è una serie da vedere per chi ama il genere vendetta/giustizia portata alla luce in modo intelligente, quasi intellettuale. E' poetico, drammatico e richiede un cervello attivo 24H ma alla fine regala una storia stupenda e narrativamente coerente. Anche nel finale che di solito scagano tutti!
Voto: 8.6
D- day
Terremoti e tragedie
Drama che ho inserito e tolto più volte dalla mia lista perché le recensioni non mi convincevano ma che alla fine ha vinto la battaglia della visione perché non solo l'ho visto...ma l'ho anche apprezzato. Certo, non è un capolavoro quanto il drama sopracitato ma ha saputo tenermi incollata allo schermo per 20 episodi, narrandomi una storia carina e avvincente con qualche spunto di riflessione interessante.
Certo, un grande merito va al cast: Kim Young Kwang porta in scena un così adorabile Lee Hae Sung modello dottorino che è impossibile non amarlo. E anche Jung So Min è stata molto brava - forse mi è piaciuta più di lui - nel suo ruolo di specializzanda così tenera: sono già 2 drama che mi vedo con lei e che la apprezzo sempre di più come attrice!
La storia parla di un terremoto che porta morti e feriti nella città di Seoul. Non solo: con l'elettricità mancante, l'acqua risicata, strade inagibili e mancanza di medicinali diventa difficilissimo sopravvivere. Ma è difficilissimo anche per i dottori e pompieri aiutare e fare il loro lavoro. D- day si concentra sulle lotte dell'animo umano di fronte ai disastri: tra chi è disposto a sacrificarsi per gli altri e chi invece mette sé stesso ed i suoi principi davanti a tutti.
Adoro le serie apocalittiche o post apocalittiche: osservare la natura umana trovarsi di fronte a scelte difficili in condizioni fuori da ogni zona di comfort. E su questo frangente la serie non mi ha delusa. Certo la CGi poteva essere fatta un tantino meglio ma ho apprezzato quello che ho visto: la sensazione di pericolo era palpabile e tanto mi basta.
Come è stato encomiabile il lavoro svolto per la parte etica/morale di dottori e pompieri ma anche di persone comuni. Per quanto si possa parteggiare per il lead nel suo voler salvare a tutti i costi quante più vite umane possibili è importante il punto di vista del dottor Han quando sosteneva che operare in certe condizioni facesse più male al paziente che bene. Ora, io sto dalla parte del lead ma ho apprezzato come il drama mettesse in campo anche voci ragionevoli contrarie: l'ho trovato realistico. Come ho trovato realistico il fatto che molti dottori abbiano abbandonato il loro posto per salvarsi ecc ecc... era facile scadere nel buonismo e sono contenta che D- day non abbia fatto quest'errore.
Come detto sopra ho apprezzato anche i due lead: lui così eroico - pure troppo - da andare contro tutti e tutto pur di salvare la vita di qualcuno. Ho perso il conto delle volte in cui ha rischiato o è stato licenziato... e questo forse è stata una delle cose che ho trovato un po' ripetitive. Ma accidenti! Lee Hae Sung ha un sorriso e un modo di fare talmente adorabile che gli si perdona tutto. Anche fare operazioni chirurgiche avendole viste una volta sola. Ora, io capisco tutto...ma davvero questo basta che gli metti un bisturi in mano e ti fa qualsiasi operazione: dal cuore al cervello fino al parto ecc ecc... un genio della medicina.
Ddol Mi invece non è brava quanto il lead...ma ha talento. Sotto la guida del guro del bisturi da specializzanda di ortopedia porta a termine qualsiasi genere di chirurgia. Bravissima. XD Tralasciando le battute è stato bello vedere la sua evoluzione: da dottoressa un po' menefreghista e poco responsabile a medico capace e competente, che rimane in trincea per aiutare gli altri.
Anche la loro storia d'amore è stata carina e adorabile. Credo che i due attori abbiano una buona chimica che li ha aiutati a rendere più vere e divertenti le scene assieme. Peccato che tra loro ci sia solo un misero bacio...per di più a stampo. Si sono sprecati! Ed anche il finale poteva essere fatto un po' meglio...un tantinello frettoloso.
A fare compagnia ai due lead troviamo anche i dottori ed infermieri dell'ospedale: alcuni carini e interessanti. Altri meno. Il dottor Han mi piaceva come personaggio ma non mi ha convinto troppo la sua recitazione. E la rivelazione dell'errore compiuto sulla mamma del lead è stata così anti climatica e inutile che avrei fatto causa agli sceneggiatori: qual era il senso di aver messo tutta tra tensione e conflitto per questa storyline se poi è finita a tarallucci e vino? L'infermiera Ji Na poi non mi ha smosso chissà quali emozioni ed il suo conflitto con il padre sembrava uno spreco di tempo. Il Direttore faceva qualcosa di male, lei lo sgridava e lo rimproverava piangendo e... stop. Basta. E si andava avanti così per 20 episodi. Avrei capito se la figlia avesse fatto poi effettivamente qualcosa per o contro questo padre ma vederla solo urlargli addosso per poi andarsene per i fatti suoi non è stato poi così avvincente.
Mi è piaciuto invece il tirocinante che lavorava a stretto contatto con Ddol Mi! Era carino e divertente e le sue scene con la ragazza mi hanno strappato spesso delle grasse risate. Che nella tragedia generale serviva per stemperare un po' il dramma. XD
Bello anche il ruolo che la serie ha dato ai pompieri e le difficoltà che insieme ai dottori hanno dovuto affrontare: la poca acqua per spengere gli incendi, il mettere a rischio la loro vita per salvare gli altri ecc ecc... fino ad arrivare alla morte e sacrificio del fratello del lead. E' stato straziante soprattutto per il protagonista che povero, si è ritrovato con un padre morto, una madre in coma ed infine un fratello deceduto. E' morto da eroe...ma ha fatto comunque male. Certo è che avrei sofferto ancora di più se la serie avesse approfondito un po' il suo personaggio e le sue relazioni con gli altri. Ma non mi lamento troppo.
Bocciato invece il villain della serie: il Direttore dell'ospedale. Troppo cattivo e avido tanto da rasentare una macchietta. Io capisco l'avidità e l'ambizione...ma circondato da personaggi umani e realistici nelle loro scelte etiche e morali, un cattivo così stereotipato mi ha rovinato tutta l'atmosfera. E no, il change of heart finale non risolleva il suo personaggio. Anzi.
D- day poi ha una fraccata di altri personaggi...pure troppi. Dalla primaria del pronto soccorso al suo fidanzato, dalla bambina sorda al dottore che faceva la spia per il direttore. Dal cognato del Direttore all'infermiera/sorella del protagonista fino alla psicologa amica del lead. Troppi. E' chiaro l'intento della serie nel portare in campo così tanti personaggi: avere uno sguardo a 360 gradi sulle dinamiche in questo contesto portando più storie possibili su schermo. Devo però dire che non è una strategia che amo particolarmente.
Riassumendo D- day è stata una serie piacevole e godibile. Mi ha tenuta incollata allo schermo per 20 puntate non solo per la trama avvincente ed il suo genere ma anche per aver saputo portare alla luce l'umanità, il bene e male dei suoi personaggi, catapultandoli in un contesto disperato.
Voto: 8
Unexpected Heroes
Partire a razzo e finire a ca....o
Dramino su You Tube - un web drama da pochissime puntate - Unexpected Heroes, nonostante le sue basi partiva a bomba.
La storia era seducente: tre adolescenti - che casualmente frequantano tutti e tre la stessa scuola - ricevono rispettivamente un trapianto d'organi dallo stesso donatore. Il donatore in questione non è però una persona qualunque ma un detective che è stato assassinato.
Quando i tre giovani di risvegliano scoprono di avere poteri soprannaturali legati all'organo donatogli: c'è che vede benissimo e ricorda tutto ciò che vede, chi mantiene i battiti del cuore a 70 qualsiasi cosa accade e chi si ritrova con una super forza. I tre ragazzi si ritrovano infine a vivere assieme e decidono prima di usare i loro poteri per fare giustizia e poi di scoprire chi abbia ammazzato il loro donatore.
Non è una storia carina? Insomma a me ha ispirato parecchio. Tanto da maratonarmelo e godermelo pure con i sub inglesi da quanto mi incuriosiva. Di mezzo poi c'è anche la storia d'amore - triangolo per lo più - che pur non essendo nulla di speciale mi interessava assai. Ed a distanza di 10 episodi ancora non so per chi dei due ragazzi tifare. XD
Trovo inoltre intrigante il fatto che i poteri non fossero roba alla raggi laser o invisibilità ma cose più particolari e meno stereotipate.
Anche i personaggi e il cast non erano male. Chiaramente con 10 episodi da 15 minuti non puoi certo caratterizzare o approfondirli ma quel pochino che era su schermo non era male. Ed i ragazzi erano stati tratteggiati abbastanza bene e chiaramente. Devo fargli i complimenti per la recitazione perché se la sono cavata egregiamente.
E quindi, dove è il dramma? Perché quel sottotitolo?
Per il finale.
Perché è brutto? uno si può chiedere.
Perché è incoerente?
o poco chiaro?
No. E' perché non c'è.
La serie si chiude con il cattivo - l'assassino del donatore - che sta davanti alla casa de tre ragazzi armato di mazza mentre guarda la casa con sguardo cattivo.
E fine.
FINE.
F.I.N.E.
MA COME ACCIDENTI TI VIENE IN MENTE DI CHIUDERLA COSì?????????? DOVE è LA SECONDA STAGIONE? Perché se la chiudi in questa maniera è perché hai in programma un seguito per concludere tutta la storia...giusto?!
Ma a quanto pare non si parla di nessuna seconda stagione...ergo per adesso devo considerare QUESTO come finale. E fa male perché questa fine mi ha lasciata cosi frustrata e insoddisfatta per una serie tutto sommato godibile e carina.
VOTO: 7.1
3 notes
·
View notes
my attempts to avoid thoughts of geralt's hanza continue to fail, as sapkowski talks about them in front of my face.
(from manuscript, on the subject of the hero and the quest):
On this expedition, the Hero (Simple or King) is accompanied by others who are stereotypical-canonical fantasy characters, in other words - clichés:
Wizard-Mentor (the aforementioned MERLIN, Obi-wan Kenobi, Gandalf, Allanon, Belgarath, Sephrenia or Moiraine, who supports the hero with advice and help);
Faithful Servant (in the case of the King, literally, in the case of the Simple, rather a childhood friend, Sam Gamgee. He serves the plot to recite wise folk maxims and prove that the simple people are the most morally healthy; or to save the ass of his master/friend where magic and a sharp sword will not help, and common sense and a strong, faithful arm will suffice).
Good Knight (charismatic LANCELOT, always loyal and ready to fight, sometimes with some dark secret in his life);
Worse Knight (always with some dark secret in his life, ambitious like Boromir, in the clutches of Evil, secretly collaborates with Evil, regrets betrayal, undergoes catharsis, perishes);
Trickster - Conniver (see LOKI in "Materia Magiczna"**), cheerful, but can cause trouble, which attracts like a magnet;
Damsel in Distress, who is saved from danger on the way and included in the team. Usually a princess in disguise. For several volumes of the cycle she does not like the Hero, in the last she becomes his wife.
* Type A = Percival, a hero who does not have power and is searching it, and Type B = King Arthur, a hero who has lost his power and wants to regain it. in other words, Type A = Reynevan and Type B = Geralt :)
** another chapter of the book, "Materia magica, or the Little Magical Alphabetical Lexicon," it's a glossary of various myth and legend. in loki's entry, he recounts some myths of loki and equivalates him with other figures across various traditions: Odysseus, Pryderi, Bricriu, Mordred, Alyosha Popovich, Coyote, Anansi, Maui). then he lists a few fantasy/spec fic characters he categorizes as trickers: Cugel (Dying Earth), Kickaha (World of Tiers), Coyote (Coyote Blue), Peter Lake (Winter's Tale), Moonglum (Elric of Melniboné), Nifft and Haldar (Nifft the Lean), Random (Chronicles of Amber), Saruman (Lord of the Rings), Shimrod (Lyonesse), Silk (The Belgariad and The Malloreon), Gray Mouser (Fafhrd and the Gray Mouser), Talen (The Elenium).
my thoughts:
pretty obvious assignments here, for the most part.
regis is the Wizard-Mentor, but, as he soon loses his mystique, his intellectual, philosophizing manner becomes mundane and irritating than providing magical provenance. he advises incessantly, answering questions before they're asked, giving guidance when no one asked. he only appears to be omniscient, and the others may think he's so smart because he's hundreds of years older than them, but is really just a guy, a middle aged man with a troubled youth which he learned from. his advice is not magically guided and for this reason is fallable, mortal, human. maybe the cliché is also played with in that he's a vampire, not a wizard, sorcerer, or priest, "‘I see.’ The poet sighed. ‘Is Regis a sorcerer?’ ‘No. No, not a sorcerer.’" ... as vampires are typically evil and regis is decidedly a force of good. (on this topic, @wampirzielarz once compared-contrasted gandalf and regis and it was super interesting :))
dandelion is a combination of the Faithful Servant and the Trickster. he's geralt's best friend, and doesn't fight alongside him with sword but his presence is necessary to our hero for moral support, that all makes the first part an obvious assignment... and... sapkowski lists a wide variety of tricksters of various moral alignments, but amongst them are some heroes and some best friends of heroes (and anti-heroes). and asides from being geralt's closest friend, dandelion is, after all, a rascal, who uses words and good looks to get what he wants from people. "a cynic, a lecher, a womanizer and a liar." (also, because i think szarlej also fits this double-definition as well, i won't hesitate to give them to dandelion, as they serve pretty similar functions alongside their respective heroes).
milva is the Good Knight, "always loyal and ready to fight" describes her perfectly, and her 'dark secret' was her pregnancy and plans for abortion. (though, the attribution of lancelot... well, maybe this is why some keen eyes saw a potential in yenva). anyhow, the playfulness with the cliché comes from the fact that she's a woman, which is supposed to be surprising that the hero's strongest ally is a woman. i think the "charismatic" attribute is also supposed to be played with here, as milva is simple and not too well-spoken, only so in her cursing. in other words, she's a peasant woman, and not a born-and-bred nobleman. also, for her gender, she is a play on another trope sapkowski mentions a couple of pages later, but i can't go into it now because it's too funny.
cahir is the Worse Knight, though perhaps in reverse, for all of his associations with Evil was in the past and shed like sports colors when he changed teams. he has no betrayal, "I will never betray you, witcher," all of his ‘betrayal’ was before he was even allied with the hero. but of course, for these sins, he "undergoes catharsis, perishes".
the Damsel in Distress is evidentially angouleme, being "saved from danger on the way and included in the team." the rebuking of the cliché, of course, is that geralt is "genuinely angry, genuinely confused, genuinely embarrassed" when she offers her "gratitude" to him. also, that she is no princess in disguise, just an ordinary girl, though she is confused for the princess they're after (who also happens to be another play on the damsel in distress cliché). and again, like milva, i think angouleme is related to another specifically female character cliché sapkowski calls out; but i'll save it for another post.
20 notes
·
View notes