#AI Scriptwriting

[ailifehacks]

Directed by AI: The Blockbuster Era Has Begun

Discover how AI film directors are revolutionizing Hollywood. From scriptwriting to visual effects, AI is shaping the future of blockbuster cinema. The film industry is undergoing a seismic shift as AI film directors take the helm of major productions. Once a concept relegated to science fiction, artificial intelligence is now crafting scripts, directing scenes, and even generating visual…

[starbelliedgirled]

‘I want someone to tell me what to believe in’

[korepersephone]

I dubbi che mi divorano

Quelle piccole, insignificanti attenzioni che ultimamente mi dava sono cessate. Tutto è svanito, come nebbia dissolta dal vento. Quello sfiorarmi la mano mentre passavamo l’uno accanto all’altra, quel gesto che mi faceva sentire viva, quel tocco che mi scaldava anche nelle giornate più fredde. E poi venire a pranzo nei giorni in cui lavoro, senza una vera ragione, solo per stare insieme a parlare, per condividere un po’ di tempo che sembrava sospeso, lontano dal resto del mondo. Mi sembrava che finalmente stesse iniziando a notarmi, che forse, finalmente, le cose stavano cambiando. Ma ora? Ora tutto è cessato, in un istante. In un silenzio che è arrivato come una lama affilata, e io sono rimasta lì, a guardare, immobile, incapace di fare niente se non raccogliere i frammenti di me stessa che si stavano sgretolando.

Quella che sembrava una piccola apertura, un barlume di possibilità, è stata spenta senza preavviso. Le sue attenzioni sui social, quei "mi piace" improvvisi alle foto che postavo, quei commenti che sembravano indicare che lui stesse cercando di capire di più di me, sono svaniti nel nulla. Non c’è più nulla. Ho smesso di ricevere quel minimo di cura che mi faceva sentire vista. Non importa che mi sforzi a scrivere con quella leggerezza che avevo quando ci scrivevamo, non importa che metta parte di me in ogni gesto che faccio per cercare di farlo notare, tutto è finito.

Pensavo, forse ingenuamente, che stesse iniziando a vedere me per quella che sono. Ma evidentemente mi sbagliavo. Forse non ero che una distrazione momentanea per lui, qualcosa di utile per alleviare la solitudine che tanto cercava di nascondere, una convenienza, una presenza che lo faceva sentire meno vuoto per qualche attimo. Io pensavo fosse qualcosa di più, ma evidentemente non ero altro che una via di fuga per lui.

Ora sono tornata invisibile? Come se non fosse mai successo niente. Come se quei momenti non avessero mai avuto significato per lui. Mi sono accorta che le persone, anche quelle che pensiamo ci conoscano, possono essere abili a nascondere i loro veri intenti. E io ero così cieca da non accorgermene. Non sono mai stata importante per lui, e ora il silenzio che mi circonda è la risposta che non avevo mai voluto sentire. Ma, in qualche modo, è la risposta che mi merito.

Mi sento ridicola, inutile, piccola, come una parte di me che cercava di rincorrere qualcosa che non sarebbe mai arrivato. Eppure, la sensazione che rimane dentro di me è quella di un vuoto profondo, un abisso che mi sta inghiottendo.

Forse una vocina nella mia testa quel giorno voleva avvisarmi… forse sentivo già qualcosa che non andava, ma l’ho ignorata, come sempre. Forse, in fondo, volevo vedermi non vista, perché è quello che temo di più: vedere tutto chiaramente, capire che forse sono solo una parte passeggera della sua vita.

Eppure, poi, quel messaggio che è arrivato mentre stava venendo a pranzo mi ha illuminata, come una lampadina accesa improvvisamente nel buio. Sembrava più sorridente, più aperto, quasi più... vivo, come se avesse voglia di essere lì, di condividere qualcosa di più.

La domenica è sempre così. È il giorno che più amo e più odio, tutto allo stesso tempo. È il giorno in cui sembriamo davvero due persone normali, due persone che si capiscono, che hanno il piacere di sentirsi, di chiacchierare senza pensare troppo al resto. È come se il mondo fuori non esistesse e noi fossimo lì, insieme, in una bolla. Messaggiamo anche quando siamo a casa, scherziamo come se non ci fosse una barriera tra noi, come se fossimo due amici che si vogliono bene, che non devono indossare maschere. È il nostro piccolo angolo di normalità, di verità, lontano da tutto quello che ci circonda.

Ma poi gli altri giorni? Poi siamo di nuovo due sconosciuti. Quelle stesse parole che ci scivolano tra le dita la domenica, quei sorrisi spontanei e quell’intesa che ci fa sentire uniti, svaniscono nel nulla appena il giorno successivo inizia. E io mi ritrovo a chiedermi: cosa succede nei giorni in mezzo? Perché ogni volta sembra che ci perdiamo in un abisso che ci separa senza nemmeno accorgercene? La verità è che quei momenti di connessione sono così rari che divento quasi dipendente da loro, aspettando che arrivi un’altra domenica, un’altra occasione in cui possiamo essere... normali. Ma la realtà è che quei momenti non bastano. Non sono abbastanza. Non riesco a fare a meno di chiedermi se tutto ciò che c'è tra di noi sia solo una facciata, una recita, un gioco che entrambi ci facciamo, come se avessimo paura di guardarci davvero negli occhi e ammettere quello che sentiamo.

Mi ritrovo a desiderare quei piccoli frammenti di sincerità che sembrano comparire solo nei momenti giusti, ma mi chiedo se possano davvero esistere in un mondo che cambia ogni giorno, dove i ruoli si intrecciano e le emozioni sembrano diventare solo qualcosa di temporaneo.

Adoro quando ci sentiamo. Amo quei pochi momenti in cui abbassa la maschera e si sente libero di esprimersi, di mostrarsi vulnerabile, di lasciar cadere quelle barriere che costruisce ogni giorno per proteggersi. In quei momenti, riesco finalmente a vedere la sua parte più vera, quella che nasconde dietro le sue risposte rapide e i suoi sguardi impassibili. Le sue fragilità mi parlano più di qualsiasi altra cosa. Sembra quasi che in quei momenti di sincerità, in quelle piccole fessure dove la sua anima si fa intravedere, stia cercando un angolo di pace.

Non riesce a vedere quanto le sue cicatrici, quelle invisibili agli occhi degli altri, stiano veramente facendo del bene. Lui non lo sa, non riesce a capirlo, ma quelle ferite stanno costruendo in lui una forza che non ha ancora imparato a riconoscere. Sta traendo il meglio da tutto il dolore, anche se non lo ammetterà mai. È un meraviglioso arcobaleno in mezzo a una tempesta, che riesce a brillare proprio quando tutto sembra buio. E vorrei davvero che si vedesse come lo vedo io, che potesse vedere come le sue cicatrici, quelle che tanto odia, sono in realtà segni di una forza che nessun altro ha.

Anche se amo ogni singolo momento in cui riesce a essere veramente sé stesso, anche se amo stargli vicino, come amo sapere che, in qualche modo, le mie parole riescono a dargli un po' di conforto, una piccola parte di lui sa che ha bisogno di me, che in qualche modo la mia presenza è importante. E io, anche se lo sento, continuo ad essere qui, a fianco a lui, come se non potessi fare altrimenti. Mi chiedo se questo sia il giusto equilibrio, o se mi sto solo convincendo che le mie azioni siano un atto di altruismo quando in realtà sono solo la risposta al mio bisogno di essere vista, di essere indispensabile.

Io ci sono sempre. Ma lui? Lui c’è per me?

Me lo ha detto una volta, mentre sembrava sincero, che se avessi avuto bisogno, lui ci sarebbe stato per me. Ma una parte di me non gli crede. Come posso crederci? Come posso affidarmi a lui quando sembra che ogni volta che parliamo, il discorso ruoti sempre intorno a lui? Sono io a chiedergli come sta. Sono io a stargli vicina e a cercare di vedere oltre le sue parole, a cercare di scorgere il dolore che non vuole mostrare. Ma lui? Mi ha mai chiesto come sto io? Mi ha chiesto qualcosa di me, se sono davvero ok, se il mio cuore è in pace? No. Mai. Mai una volta!

Allora cosa sto facendo davvero? Mi sto riducendo a una spettatrice nella sua vita, una che si accontenta di esserci solo quando ha bisogno di una spalla su cui appoggiarsi. Sto aspettando di essere vista quando lui ha bisogno di me, mentre io resto nascosta quando è il mio turno di chiedere aiuto. Sto rimandando indietro, sempre più lontano da me stessa, in attesa di essere riconosciuta, in attesa che lui mi veda davvero, ma non succede mai. Sto diventando una persona che non riconosce più i propri bisogni, che si dissolve in quello che gli altri si aspettano. Quando non servirò più, cosa sarò? Quando non sarò più la risposta ai suoi problemi, cosa rimarrà di me?

[thefallenperfection]

Hello Everyone,

Previously I put out the awakening which is about Elizabeth, (Salem Witch Trails) who has emotional based powers that allow her to manifest and time travel which are explored in the second book more… which is the one I’m working on now, if you are into AI, time travel���, the alien series, like witchcraft, biblical references then

I would love if you supported me on this journey as I write this book..

I do want to actually make it a book

You can follow my tiktok:haunteddemons

My instagram: babybratbat and id youre feeling kind please donate to my cashapp:$babybratbat03

[tilbageidanmark]

This A.I. music video made by some guy on reddit (who had since deleted his account) got me thinking:

A.I. is already so advanced, that a good story teller, maybe an established director, could product today the most spectacular, "real" movie - at home, for practically no budget, and no time. Somebody like Tony Gilroy, Tarsem Singh, Anders Thomas Jensen, Neo Sora... Damon Packard has been doing exactly that, and he's not bad. But if a "real professional" were to do it now, I think they could break the bank.

[lovejapan55]

I’ve always wanted to be a writer since I was 7 that was 1998 but I’ve been scared for the past decade I’ve lost my motivation a long time ago I’ve been getting my autistic self too distracted with fandoms and new shows but I still desire it to be a scriptwriter I have this friend sense Highschool he’s also wants to be a writer but we’ve been different. He says he’s been writing a book for years and he finished it with generative ai I might have overreacted and got upset I’m not sure but he’s the type of person who would go to the side of ai taking over everything he told me so and I’ve put up with a lot from him not just this. And I’m tired of it of him. I need to get back writing to find my spark again and get rid of this brain rot I have and I will never use generative ai to finish my work or do any of my writing I need to get back into it any advice also does anyone think I overreacted getting mad at my friend

[pony-central]

The AI Within

Images selected were created with Hotpot.ai

Sick PonyCentral: So, you're saying that you invented a machine, that I can use, to travel through a few different AI dimensions?

Evan: Yep, pretty much. Nân helped me with building it.

Sick PonyCentral: OK? Send me to the first dimension.

Evan: OK. 😊

Sick PonyCentral gets sent to a dimension where things are not what they seem.

Sick PonyCentral: Huh? I look exactly the same.

Evan: Not quite. Didn't you notice that you look slightly different?

Sick PonyCentral: Wait I do? 😟

Evan: Yeah. Everyone looks slightly different in AI Mode. You have more shading on your shirt, and a violet horn.

Sick PonyCentral: Oh, nice. Take me to the next dimension!

Evan: Got it.

She gets sent to an AI dimension where she looks a little bit more blocky.

Sick PonyCentral: Hey, what happened to me? I feel different. Like, my organs feel strained.

Evan: Well, to be honest, you do look pretty good in this dimension.

Sick PonyCentral: I do, don't I? Look at my horn. It looks like a drill.

Evan: Nice, nice. Third and final dimension now.

She gets teleported to the last dimension.

Sick PonyCentral: Whoa. What is THIS style? 😮

Evan: Pixel.

Sick PonyCentral: Neat. *looks at her shirt* Why does it say "Pine" instead of "PonyCentral (302)"?

Evan: No idea. AI is best known for making spelling mistakes. So, it must have fused those words together.

Sick PonyCentral: Can I go back home now? 😟

Evan: Yeah, OK. 😊

She gets sent back home

I think I like the AI versions of Sick PonyCentral. She looks so interesting in those three styles. I think the best looking one is the second picture. She looks more like an art project than a 3D Minecraft styled image

[shaham10]

Ida’s in the chat! Your new AI script bestie

Making content? Let’s not overthink it.

You drop the idea Ida drops the script No stress, no blocks, just straight.

From YouTube vids to reels and podcasts—we’re scripting smarter, not harder.

free. Zero cringe. All win. Try it now - mnf.ai

[dubninjaai]

Transform your video content with our AI Script Generator. 📝

Create engaging, well-structured scripts effortlessly with Dubninja.com

[homospacian]

Not me writing my video scripts on dusty recycled paper in one go with my favourite mechanical pencil, while laying on the floor...just like mother nature intended...

[starbelliedgirled]

‘I wish I’d stayed too. Now, I wish I’d stayed. I wish I’d done a lot of things.’

[writerofscreen]

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Guillermo Del Toro on AI

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[mesaprotector]

my friend and i really thought this anime season would suck so i could finally get real shit done. i'm watching 8 shows currently. welp.